L’importanza del contatto


L’importanza del contatto bioenergetico nella relazione madre-bambino per la prevenzione della patologia e la promozione della salute (1999) *

Le riflessioni contenute in questo saggio hanno le loro radici negli ultimi studi di Wilhelm Reich sul neonato sano e sul funzionamento del suo sistema energetico creativo, in grado di attivare – grazie a risorse proprie – un contatto bioenergetico (vale a dire una relazione affettuosa) tra madre e bambino e di stimolare quindi la madre a rispondere ai bisogni del neonato. Queste riflessioni traggono conforto soprattutto dai ‘risultati sul campo’ ottenuti nei molti centri per il primo soccorso emozionale per genitori e neonati in crisi che da anni abbiamo istituito in Italia e in Germania ispirandoci appunto agli studi di Reich e alle ulteriori elaborazioni della figlia Eva.

Basandoci sulla mia ventennale attività di terapeuta vegeto-bioenergetica, dedicata  alla prevenzione del costituirsi di una armatura corporea difensiva nel neonato, fin dalle prime fasi della vita, con i colleghi che hanno collaborato con me, abbiamo creato strutture specializzate nelle quali abbiamo potuto assistere madri, neonati e talvolta intere famiglie.

In numerosi casi  abbiamo assistito anche donne che hanno partorito in casa. Nella maggior parte dei casi, le doglie erano di breve durata, senza dolori particolarmente intensi e il bambino arrivava accompagnato da un positivo fluire di emozioni profonde. Le ricerche di Klaus e Kennel (1993) hanno del resto dato una conferma statistica di quanto personalmente abbiamo potuto sperimentare: la presenza tranquillizzante di una doula1 (cioè di una donna sensibile e di grande esperienza) diminuisce la necessità di intervento medico e fa della nascita un’esperienza positiva.

Dopo aver conosciuto Eva Reich, negli anni Ottanta, ho iniziato la pratica del baby-massaggio “a farfalla” (basato su un tocco leggero e strutturato), affiancandola alle tecniche che già  utilizzavo a per prevenire il costituirsi della corazza.

Si può praticare questo tipo di massaggio già sulle donne incinte, di modo che, sperimentando un contatto intimo tra il proprio corpo e quello del nascituro, apprendano come praticare in seguito lo stesso massaggio ai loro bambini.

Il tocco leggero genera una vibrazione intensa tra madre e neonato, tanto che chiunque può percepire il flusso di energia che unisce la madre al bambino in una relazione tenera e calorosa.

Poiché l’attaccamento madre-neonato rappresenta un problema nella nostra società, il massaggio bioenergetico neonatale di Eva Reich è ancora uno dei pochi metodi di cui disponiamo per prevenire la malattia e favorire la relazione affettiva tra madre e bambino. Per questo ho iniziato ad introdurre il massaggio bioenergetico a farfalla in centri di salute e ospedali, insegnandolo ad ostetriche, ginecologi, infermieri, pediatri e psicologi.

Da quattro anni a questa parte, ho cercato di realizzare strutture in cui madri e famiglie potessero ricevere un primo pronto soccorso emozionale, in caso di crisi con i propri neonati.
Sono riconoscente ai colleghi dell’Eva Reich Collection Working Group per la preziosa collaborazione ricevuta.

Il nostro comune interesse è nato intorno al lavoro e agli studi sui neonati di Wilhelm Reich, descritti nel saggio “Bambini nel futuro” e ulteriormente sviluppati ed elaborati da Eva Reich.
Come spiegò Reich a Myron Sharaf nei primi anni Cinquanta (Sharaf, 1983), la prevenzione è molto importante in quanto permette di evitare che il bambino sviluppi patologie prenatali e perinatali e ciò può essere ottenuto se, fin dall’inizio, viene assicurato alle madri un sostegno empatico in grado di ridurre la paura.

Le future madri hanno solo bisogno di informazioni rassicuranti sul processo della nascita e  di un contatto leggero e strutturato che migliori l’attività delle loro pulsazioni vitali. Le pratiche ospedaliere attualmente considerate normali generano paura e dolore nel neonato, gettando le basi per la formazione della corazza. Allo stesso modo, creano ansia nella madre e disturbano seriamente il processo di attaccamento madre-neonato, oggi universalmente ritenuto fondamentale per lo sviluppo futuro del bambino. La corazza, ostruendo il libero flusso della pulsazione energetico-plasmatica nel corpo, intacca il funzionamento armonico della “grande rete” costituita dai sistemi neurovegetativo, endocrino e immunitario, da cui dipende la salute psico-fisica della persona. Inoltre, l’adozione di pratiche di desensibilizzazione durante il parto può costituire un impedimento alla formazione delle vie nervose e dei modelli di connettività neuronale nel cervello (Eichhorn , Verny, 1999). La storia della ricerca sul bambino fatta da Reich è stata ben descritta da Thomas Harms (1999). Harms mostra infatti come gli studi che Reich ha condotto con coerenza nell’arco di tutta una vita sulla ‘bio-energia’ (cui Reich si è in seguito riferito con il termine “orgone”) abbiano raggiunto il loro apice proprio nella ricerca sui neonati.

Reich era convinto che: “ […] il neonato porti con sé un sistema energetico enormemente produttivo e adattivo che, al di là delle risorse proprie, è in grado di prendere contatto con l’ambiente e di cercare di dar forma all’ambiente secondo i propri bisogni. Il compito pedagogico di base  di chi voglia intervenire positivamente sul suo sviluppo, consiste nel rimuovere ogni ostacolo alla produttività e alla plasticità d’energia biologica di cui il bambino è stato naturalmente dotato alla sua nascita (W. Reich, 1983,  20)”. Inoltre già nel 1949 affermava che “l’attività pulsatoria vitale dal primo momento della nascita è l’unica prevenzione possibile contro contrazioni croniche e ritrazioni premature da parte del bambino (W. Reich, 1983, 128)”.

È in questo periodo che W. Reich ha creato l’Orgonomic Infant Research Center (OIRC). Per la prima volta il neonato in buona salute veniva ospitato in un centro di ricerca scientifica. Lo scopo era quello di capire in che cosa consistesse  in realtà la buona salute secondo le leggi energetiche e come mantenerla integra  nel feto e nel neonato. Per Reich, buona salute significa un’attività pulsatoria vitale e può essere indotta attraverso il contatto bioenergetico.  La figlia Eva, medico nonché sua assistente, è una delle poche persone che vide Reich, negli ultimi anni di vita, applicare con profonda sapienza le sue tecniche dolci. Dopo la morte del padre seguì i suoi passi  perfezionando la Gentle Bioenergetic Baby-Massage e andando a insegnarlo in Sud America, in Canada, in Europa e in Australia. Il suo messaggio è che il contatto bioenergetico vibrante, quello che chiama “flusso che dà calore”, può essere creato con il baby massage,  che è qualcosa che chiunque può imparare (E. Reich, 1997)2. Se questa relazione intensa ed emozionante viene sperimentata nel corso della gravidanza, della nascita e del periodo immediatamente successivo alla nascita, inciderà come un “imprinting” sulla qualità della salute e sulle relazioni sociali del nascituro.
Le tendenze della attuale ricerca sullo sviluppo infantile sono incoraggianti e l’importanza fondamentale del periodo prenatale e perinatale trova continue conferme nel mondo scientifico. Tuttavia, poco o nulla si conosce degli studi di Reich sulla fonte di energia biologica innata e sul sistema energetico autoregolato del neonato, un sistema che occorre proteggere, in quanto necessario per la salute e la crescita del neonato stesso. Ogni madre, se aiutata, può sviluppare la sua istintiva capacità di ascoltare le leggi energetiche e percepire dentro di sé i bisogni del suo bambino.
Il consiglio di Daniel Stern (1985) è di prestare maggiore attenzione a ciò che ogni madre e ogni neonato “sanno” istintivamente l’uno dell’altro, se solo viene loro permesso di “ascoltarsi” reciprocamente senza paura. Tutto ciò di cui hanno bisogno è stare insieme e imparare l’uno dall’altro, giocare e scoprire insieme ciò che la natura ha preparato per loro: “glow and flow”, attività pulsatoria vitale autoregolata, amore che guarisce e protegge dalla corazza (Wendelstadt, 1998).
Una relazione armoniosa e autoregolata tra madre, padre e neonato non è sempre possibile. Nella vita moderna, sono molti i fattori che interferiscono con il libero flusso di energia nella relazione primaria. Shock, stress e traumi bloccano l’equilibrio bioenergetico, e il rapporto tra il bambino e chi si prende cura di lui può facilmente sfociare in una crisi emozionale. Tuttavia, come affermava Eva Reich, l’attaccamento è un processo energetico, sul quale si può lavorare. Seguendo il modello dell’OIRC di Reich, abbiamo fondato i Centri di Pronto Soccorso Emozionale, in cui accogliamo genitori in crisi con i loro neonati, genitori che hanno perso il contatto tra loro e con i bambini, e quindi anche la naturale capacità di regolare la propria salute.
Nel lavoro con i genitori, il nostro obiettivo è aiutarli a regolare il contatto bio-emozionale con i bambini, e scoprire come questo venga mantenuto o inconsciamente interrotto. I genitori possono imparare a vincere le proprie difese, profondamente radicate in loro e a vivere nuove esperienze con i figli. Un altro aspetto importante è il lavoro bioenergetico svolto con i bambini stessi. Praticando un massaggio bioenergetico strutturato, tentiamo di sciogliere nel neonato i blocchi energetici e le tensioni corporali. Durante questo lavoro, l’espressione corporale del bambino diventa più armoniosa e il contatto emozionale con i genitori e il mondo esterno migliora notevolmente.
La stimolazione tattile dolce induce nel bambino un “glow and flow” – come lo definisce Eva Reich – di energia, ovvero un generale stato di benessere, che trae origine dal contatto con la madre. Oggi sappiamo che tale contatto ha un effetto positivo di armonizzazione sulla grande rete “intelligente” che collega i sistemi neurovegetativo, endocrino e immunitario, il cosiddetto cervello “fluido” scoperto da Candace Pert (1997). Secondo il modello di W. Reich basato sulla pulsazione energetico-plasmatica, sensazioni ed emozioni positive rappresentano essenzialmente la percezione soggettiva del contatto tra la madre (o colui/colei che si prende cura del bambino) e il neonato stesso. In tale stato di contatto bioenergetico, essi comunicano tra loro, vibrando in un’intensa attività energetica pulsatoria; la madre e il neonato sperimentano la maggiore interazione come mutuo affetto e legame di appartenenza, manifestati con gioia e calore umano.
Quando i due biosistemi (organismi) entrano in fase di contatto, è possibile osservare in entrambi quanto segue:
A livello psicoemotivo: benessere, piacere, amore, possibilità di comprendersi senza far ricorso alle parole (risonanza).
A livello fisiologico: aumento dell’attività di tutti gli organi; pelle calda e rosea, occhi brillanti, ecc. (il “glow and flow” di Eva Reich); si può parlare di uno stato di salute radioso e vibrante.
A livello psicomotorio: movimenti armoniosi ed espressivi sia nella madre che nel bambino, in un dialogo motorio-affettivo intensamente condiviso.
A livello dei sistemi neurovegetativo/endocrino/immunitario: le attività di questa rete vasta e “intelligente” si sviluppano – come scoprì Candace Pert (1997) – in mutua armonia e il sistema immunitario risulta rafforzato. Si registra una maggiore resistenza allo stress e alle infezioni.
A livello di attività cerebrale: si vedano le più recenti evidenze scientifiche (Verny, 1999), secondo cui ricevere cure affettuose nei primi giorni di vita non solo influisce sul processo di sviluppo evolutivo ma, quel che più conta, migliora la formazione delle vie nervose e dei modelli di connettività neuronale nel cervello.
David Chamberlain (1998)  nel suo libro sulla mente dei neonati afferma che è molto significativa per la questione della consapevolezza del feto la scoperta di assiemi di recettori di neuro peptidi, di notevole spessore, nel midollo allungato del sistema limbico (sistema che è coinvolto nelle emozioni e nella memoria) . Poiché il midollo allungato è una delle parti del cervello che crescono per prime, quella scoperta ha fornito ulteriori indizi sulla formazione precoce di una capacità di memoria, nel feto, a tre mesi. Queste ricerche mettono in evidenza ciò che già avevano già suggerito  in precedenza Wilhelm ed Eva Reich:  l’importanza di un contatto piacevole e amorevole che avvenga proprio all’inizio della vita.
Secondo il modello energetico di Wilhelm Reich, le emozioni sono reali movimenti energetici nel plasma di un organismo (biosistema). Funzioni psichiche come i sentimenti, i pensieri e le memorie da un lato e le funzioni somatiche come la respirazione, la circolazione del sangue e  la peristalsi dall’altra sono tutte manifestazioni di energia biologica che funzionano nell’organismo a un livello plasmatico profondo.
Ciò significa che le funzioni psicosomatiche dipendono da processi pulsatori ritmici dell’energia nel plasma del corpo. Una mancanza di equilibrio nella pulsazione bioenergetica del corpo, causata dalla corazza, può manifestarsi attraverso paura, comportamento distruttivo, condizioni psicosomatiche o sintomi fisici.
Praticando il pronto soccorso emozionale, il terapeuta non lavora sui sintomi, bensì direttamente sulle radici bioenergetiche (pulsazione energetico-­plasmatica) della relazione tra madre e neonato, al fine di ristabilire il contatto bio-emozionale (“glow and flow”). Utilizziamo pertanto  una combinazione di massaggio a farfalla, “respiro a medusa” e dialogo verbale per stimolare il flusso energetico e sciogliere la corazza.
Il libero equilibrio della pulsazione bioenergetica nel bambino si esprime attraverso un’oscillazione ritmica continua tra il contatto con il suo nucleo interiore (inner core) da un lato, e il contatto con la madre e il mondo esterno dall’altro. Sotto questo aspetto, le malattie del bambino non sono causate in via prioritaria dai batteri, ma da un’assenza di contatto bioenergetico tra il proprio nucleo interiore e la madre.
La salute si può quindi considerare come funzione del libero flusso energetico e della pulsazione vitale nel corpo di due persone interrelate (madre e neonato), che restano in contatto con il proprio nucleo interiore e sono costantemente impegnate a adattarsi l’una all’altra, sia nel rapporto tra loro che in quello con il mondo esterno.
Il periodo migliore per apprendere tutto questo è la fase iniziale della vita.
La bioenergetica dolce di Eva Reich si fonda sulla prevenzione dei blocchi energetici e sull’importanza dei sentimenti condivisi (tenerezza amore) nello sviluppo dell’organismo del bambino e della sua personalità umana, sin dall’inizio della vita.

Bibliografia *

Chamberlain D. (1998). The Mind of your Newborn Baby, North Atlantic Books, Berkeley California.
Eichhorn D., Verny Th. (1999). “The Biological Transactional Model of Development”: The Beginning of the Formation of an Emergent Sense of Self in the New born, Journal of Prenatal and Perinatal Psychology and Health, 13, 223-225.
Harms Th. (1999):  “Instroke und fruehe Saeuglingsentwicklung” in Lassek H (ed.)   Wissenschaft vom Lebendigen, Ulrich Leutner Verlag, Berlin.
Klaus M., Kennell J., Klaus Ph. (1993), Mothering the Mother- Perseus Books Reading Mass.
Pert C. (1997). “Molecules of Emotion: Why You Feel the Way You Feel” – Scribner & Sons; New York, trad. ital., Molecole di emozioni, Corbaccio, Milano, 2004.
Reich W. (1942). Children of the Future,- New York: Farrar Strauss Giroux, trad. ital., Bambini del futuro, Sugarco, Milano, 1987.
Sharaf M (1983),Fury on Earth – St. Martin’s Press/Marek, New York.
Stern, D.N. (1985), The interpersonal world of the infant, New York: Basic Books. trad. ital., Il mondo interpersonale del bambino, Torino: Bollati Boringhieri,1987.
Wendelstadt S. (1998): “Emotional First Aid, Healing of a Birth Trauma”, Bioener getic Analysis, 9, 1,87.
Zornansky E. and Reich E. (1997). Lebensenergie durch sanfte Bioenergetik – Koe sel, Muenchen,, trad. ital, Bioenergetica dolce, Milano:Tecniche Nuove, 2006

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pubblicato 1999 in European Journal of EABP
in seguito pubblicato nel libro di N. Cinotti 2010 “Analisi bioenergetica in Dialogo”

(C) Silja Wendelstadt

1 La parola “doula” viene dal greco e si riferisce ad una donna che stia  al servizio di un’altra donna e in particolare a una donna sensibile e con esperienza, che assicuri sostegno emozionale e fisico a una partoriente (nonostante che nel greco moderno la parola abbia assunto una connotazione negativa in quanto significa “schiava” o “servitrice di Dio”). L’antropologa Dana Raphael usò per prima questo termine per riferirsi a madri, già con prole a carico, che, nelle Filippine, assistevano le neo-madri nell’allattamento e nelle prime cure al neonato. I ricercatori medici Marshall Klaus e John Kennell, che condussero la prima di molte prove cliniche randomizzate sulle conseguenze mediche di quando la doula assisteva i parti, adottarono il termine “doula” per identificare la figura della donna che dava sostegno alla madre sia durante il travaglio che nel postpartum. (NdT).

2 Un video del massaggio insegnato direttamente da Eva reich è disponibile in lingua tedesca, inglese, italiano e portoghese: Reich E. (1996) Gentle Baby-Butterfly-Massage, 50 minutes, MRD-Video, Munich, 1996, internet: www.medesign.de.